Naming: come scegliere il nome per un prodotto

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A cosa bisogna dare importanza quando si sceglie il nome di un prodotto? La valutazione non ha a che fare solo con il gusto personale, ma segue una serie di logiche di tipo strategico che possono impattare in modo decisivo sul successo (o il fallimento) sul mercato: ecco come gestire il naming per prodotti commerciali.

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Comunicare le caratteristiche del prodotto

Scegliere un nome per un prodotto significa ragionare in un’ottica strategica. Tra i tanti risvolti di questa considerazione ce n’è uno fondamentale: è sempre intelligente optare per un nome che suggerisce le caratteristiche del prodotto. Specie per nuovi articoli introdotti sul mercato, infatti, il pubblico fa fatica a metabolizzare le novità e non sempre è in grado di intuire le potenzialità di una proposta commerciale. Ecco perché è sempre opportuno valutare naming allusivi, facilmente interpretabili e che, per queste ragioni, riescono a catalizzare l’attenzione dell’utente, non solo quello che viene esposto alla pubblicità, ma anche colui che si imbatte casualmente nell’oggetto.

Semplicità, brevità, facilità del ricordo

Un errore tipico di chi si approccia al naming per la prima volta è quello di perdersi nei meandri del processo creativo, in cerca di un’idea geniale. Il naming, che è certamente un task basato sulla fantasia e l’estro dei partecipanti, è però allo stesso tempo un percorso strategico che ha bisogno di semplicità e immediatezza. Da sempre, i nomi vincenti sono quelli capaci di abbinare due peculiarità: brevità e facilità di memorizzazione. La vera difficoltà, in effetti, sta proprio nell’individuare un nome originale e unico, ma che sia al contempo corto e facile da ricordare. Meglio dunque, non lasciarsi sedurre dall’ossessiva ricerca di idee evocative o eccessivamente cerebrali, in favore di un atteggiamento pragmatico e risoluto.

La musicalità vince

Un nome, perché sia efficace, non deve solo essere breve: anche la musicalità, infatti, svolge una funzione importante nel facilitare il ricordo e persino nell’agevolare un meccanismo di affezione del pubblico al prodotto. Si consiglia dunque di preferire nomi semplici da pronunciare e da leggere, con un ritmo coinvolgente: in breve, è opportuno e saggio ricercare suoni piacevoli da ascoltare e da pronunciare.

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Coerenza con il brand

Infine, il nome del prodotto deve essere scelto in relazione all’identità del brand e alle scelte già effettuate per gli altri articoli in catalogo. Ad esempio, un’azienda del Made in Italy che ha sempre utilizzato nomi in italiano dovrebbe portare avanti lo stesso registro, in modo da non creare dissonanza all’interno dell’offerta commerciale e mantenendo fede al proprio modo di comunicare all’esterno. Il nome comunica: dunque è bene fare sempre in modo che i nomi dei prodotti dell’azienda riflettano la filosofia del brand. A fine percorso, per capire se la scelta fatta è giusta, si può adottare una tecnica molto semplice, ma estremamente efficace: basta sottoporre il nome scelto a soggetti esterni alla realtà aziendale, chiedendo loro di associare ad esso delle parole che ritengono affini. Così sarà facile capire se l’effetto desiderato corrisponde a quello realmente raggiunto.

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