Spreco alimentare in Italia: come ridurlo con iniziative sostenibili nel settore eventi

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In Italia, ogni anno, milioni di tonnellate di cibo ancora buono vengono buttate via lungo tutta la filiera agroalimentare, con gravi conseguenze ambientali, economiche e sociali. Lo spreco alimentare è un problema urgente e sottovalutato.

Secondo il Rapporto 2024 dell’Osservatorio Waste Watcher International, ogni italiano spreca in media 27 kg di cibo all’anno, per un costo complessivo di oltre 1,8 miliardi di euro. Ma il dato più sorprendente è che il 53% dello spreco avviene tra le mura domestiche, mentre il resto si distribuisce tra produzione, trasformazione, distribuzione e ristorazione.

Spreco alimentare negli eventi: un problema invisibile ma diffuso

Nel mondo degli eventi aziendali, congressi, fiere e convegni, lo spreco alimentare è spesso invisibile ma consistente. Coffee break non consumati, buffet abbondanti, pranzi e cene con porzioni eccessive: ogni evento può generare decine di chilogrammi di cibo non consumato, perfettamente commestibile ma destinato alla spazzatura.

Stime del settore parlano di oltre 20-30 kg di cibo sprecato per ogni evento, una quantità che moltiplicata per le centinaia di migliaia di eventi annuali in Italia dà un’idea chiara dell’impatto. Un paradosso che contrasta con l’urgenza di promuovere eventi sostenibili e responsabili.

Food for Good: il progetto che combatte lo spreco alimentare negli eventi

In risposta a questa criticità, nasce Food for Good – From meetings to solidarity, un progetto promosso da Federcongressi&eventi, Banco Alimentare ed Equoevento. L’iniziativa si propone di recuperare il cibo in eccesso prodotto durante gli eventi e di redistribuirlo a enti caritativi, mense sociali e strutture di accoglienza.

Come funziona Food for Good

  1. L’organizzatore dell’evento (agenzia, location o catering) segnala l’adesione al progetto;

  2. Il cibo non servito e non contaminato viene ritirato da personale qualificato;

  3. Gli alimenti vengono redistribuiti sul territorio, in base alle necessità delle realtà assistenziali locali;

  4. A fine evento viene fornito un report dettagliato con il numero di pasti recuperati e l’impatto generato.

Grazie alla Legge Gadda n.166/2016, che favorisce il recupero e la donazione di cibo, l’intero processo è garantito sul piano igienico-sanitario e giuridico.

I risultati

Dal lancio dell’iniziativa sono state recuperate oltre 100 tonnellate di cibo, trasformate in più di 200.000 pasti solidali. Numeri importanti, che dimostrano come sia possibile unire efficienza, sostenibilità e solidarietà anche nel settore degli eventi.

Perché scegliere un catering solidale e sostenibile

Sostenere Food for Good significa:

  • Ridurre concretamente lo spreco alimentare durante gli eventi;

  • Dare un valore etico al proprio evento aziendale;

  • Rafforzare la reputazione aziendale e la propria responsabilità sociale d’impresa;

  • Offrire un’esperienza più consapevole e sostenibile ai partecipanti.

In un mercato sempre più attento ai temi ESG, anche la scelta di un catering solidale o l’adesione a un progetto come Food for Good può fare la differenza nella percezione del brand.

Lo spreco alimentare negli eventi è un problema reale ma affrontabile. Con strumenti concreti come Food for Good, è possibile trasformare ogni occasione di incontro in un atto di generosità e responsabilità. Una scelta semplice, ma dal forte impatto ambientale e sociale.

Se organizzi eventi o lavori nella comunicazione, valuta l’adesione a questo progetto: farai bene al pianeta, alla comunità e anche alla tua reputazione.

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