L’evoluzione della figura femminile in Italia negli ultimi cent’anni è una storia fatta di conquiste progressive, ostacoli strutturali e cambiamenti sociali radicali. Dai primi diritti politici alla rivoluzione nelle relazioni familiari, dalle trasformazioni produttive ai nuovi modelli di leadership, la donna italiana ha ridefinito ruoli, prospettive e ambizioni, pur restando ancora gravata da significativi squilibri e disuguaglianze strutturali.
Dati demografici e sociali
Secondo il Rendiconto di Genere 2024 dell’INPS, l’Italia registra una popolazione leggermente prevalente al femminile (51,1%), con una longevità superiore alle donne: speranza di vita media di 85,2 anni contro gli 81,1 degli uomini. Tuttavia il Paese è segnato da profonde contraddizioni: la natalità è crollata sotto le 380.000 annue (più di 900.000 negli anni Sessanta), e la responsabilità della cura familiare grava principalmente sulle donne, ostacolandone la piena partecipazione economico-sociale.
Sul fronte lavorativo, solo il 52,5% delle donne è occupato, ponendo l’Italia agli ultimi posti in Europa. Questo dato si intreccia con scelte formative ancora condizionate da stereotipi: solo il 16,5% delle giovani donne si laurea in materie STEM, contro il 37% degli uomini.
Tappe legislative e conquiste di diritti
Dal secondo dopoguerra, la storia italiana si è arricchita di leggi simbolo: il diritto di voto nel 1946, l’accesso agli impieghi pubblici nel 1963, il divorzio nel 1970, la riforma del diritto di famiglia nel 1975, la legge sull’aborto nel 1978 e quella contro la violenza sessuale nel 1996. Passaggi fondamentali che hanno sancito una nuova dignità sociale e giuridica per le donne, spesso nate come risposta a battaglie collettive e movimenti femministi.
Questi cambiamenti si sono tradotti anche in una presenza maggiore nelle istituzioni: oggi circa un quarto delle posizioni ministeriali sono occupate da donne, ma la strada verso una piena rappresentanza politica è ancora lunga, e secondo il Global Gender Gap Report 2024 potrebbero servire trenta generazioni per colmare la differenza di genere in Italia.
Leadership, lavoro e gender gap
Le aziende guidate da donne CEO vantano il doppio delle figure femminili in ruoli apicali (38%), rispetto alle aziende con leadership maschile. Tuttavia, le donne sono ancora sottorappresentate nei ruoli manageriali e la forbice retributiva persiste: il gender pay gap rimane intorno al 15% a sfavore delle donne.
Il welfare familiare e la mancanza di servizi per la conciliazione lavoro-vita privata rappresentano tra i principali freni all’emancipazione economica. Molte donne vivono carriere frammentate e la vecchiaia può tradursi in vulnerabilità economica, nonostante la maggiore longevità.
Imprenditorialità e nuove narrazioni
Negli ultimi anni, le nuove generazioni stanno riscrivendo la narrazione femminile con imprenditorialità, talento creativo e impatto sociale. I social network e la digitalizzazione hanno accelerato la visibilità di storie di successo, di riscatto e di empowerment, anche se fenomeni come la violenza di genere rimangono una piaga drammatica: in Italia viene uccisa una donna ogni due giorni, secondo dati ISTAT.
Sfide attuali e prospettive future
Nonostante passi avanti istituzionali e culturali, l’Italia resta caratterizzata da “disuguaglianze che si accumulano nel corso della vita”, come sottolineano gli ultimi rapporti INPS e ISTAT. Le radici del gender gap sono profonde e si nutrono di dinamiche sociali, economiche e culturali che richiedono una risposta collettiva, strategica e comunicativa.
La figura femminile, oggi, rappresenta un motore di innovazione, resilienza e cambiamento. Ma è una storia ancora in divenire, che chiede politiche di equità, educazione, tutela e rappresentanza reale.
Un tassello fondamentale della narrazione sulla figura femminile in Italia è rappresentato anche dalle iniziative culturali che valorizzano memoria, ricerca storica e voce femminile.
Recentemente abbiamo realizzato una mostra in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano (Unimi), dedicata alle pioniere della politica italiana. Il progetto è pensato come un percorso cronologico che mette in luce le storie delle donne che hanno aperto la strada ai diritti civili e alla partecipazione sociale, con esempi concreti di emancipazione e leadership. Un’iniziativa che ha permesso di costruire una memoria collettiva capace di dialogare con il presente e di sostanziare con dati, testimonianze e contenuti originali il racconto dell’evoluzione della donna in Italia.